Consigli per una buona pratica (parte prima)

Trovare un posto tranquillo, dove non essere disturbati. Spegnere il televisore e tenere il telefono lontano (se possibile, spegnerlo o staccarlo). La temperatura deve essere abbastanza calda. Abbassare le luci, dato che l’oscurità parziale facilita il rilassamento profondo.

Un modo per onorare la pratica è dedicarle un luogo esclusivo.

Si può praticare al mattino appena svegli, a stomaco vuoto. Se la rigidità mattutina è un problema si può praticare nel pomeriggio o la sera, nelle ore in cui il corpo tende ad essere più flessibile.

Se a volte si è troppo impegnati da non avere il tempo di praticare, cercare almeno di fare qualche asana o degli esercizi respiratori. E’ possibile anche improvvisare qualche posizione ovunque ci si trovi. Per esempio, quando si oltrepassa una soglia, si possono afferrare gli stipiti e spingersi lievemente in avanti per stirare il torace, le spalle e le braccia; se si è seduti si può provare una torsione sulla sedia. Se si è malati oppure feriti si può eseguire qualche semplice esercizio di respirazione o una posizione facilitata con sostegno.

Un consiglio: se può essere utile, si può segnare sulla propria agenda l’orario della pratica, come si farebbe per qualsiasi altro appuntamento. Fare yoga tutti i giorni alla stessa ora aiuta la disciplina.

Spesso però subentrano tantissimi motivi, quasi scuse, che impediscono di imparare a praticare in modo costante. Cosa blocca verso questo cambiamento? Cosa ci impedisce davvero ad assumere una nuova abitudine?

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